cheratocono

Cheratocono e cross-linking corneale

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Lo Studio Italiano di Oftalmologia è all’avanguardia nel trattamento del cheratocono.

Il Dr. Marco Lombardo è inventore del primo dispositivo di teranostica per il cross-linking corneale personalizzato e di precisione del cheratocono. Per sapere di più collegati a Regensight.

Cheratocono

Il cheratocono è una patologia degenerativa della cornea caratterizzata da progressivo assottigliamento e deformazione del tessuto. Ha una prevalenza del 2% nel mondo ed è stato rimosso dalla lista delle malattie rare dell’OMS dal 2010.
Spesso si manisfesta tra i 10 e 20 anni di vita; il primo sintomo è la riduzione della vista. La fotofobia, l’abbagliamento ed il prurito oculare sono anche sintomi più o meno spesso lamentati.
La diagnosi di cheratocono è eseguita dall’oculista esperto attraverso un esame obiettivo dell’occhio e l’esecuzione della topografia corneale e della pachimetria corneale.

Topografia Corneale di cheratocono. Le aree con colori più caldi (rosso) indicano una maggiore curvatura della superficie corneale e corrispondono alla “base” del cono di protrusione della cornea.

Trattamento del cheratocono

Negli stadi iniziali, il trattamento del cheratocono si avvale dell’uso di occhiali o lenti a contatto, che comunque non rallentano l’eventuale progressione della malattia.

Nei casi di cheratocono evolutivo la terapia di elezione è il cross-linking corneale. Oggi, le tecniche di cross-linking transepiteliale stanno dimostrando di migliorare anche la correzione visiva. Nei casi di cheratocono avanzato può essere indicato il trapianto di cornea.

Cross-linking corneale

Il cross-linking corneale ha lo scopo di rallentare o arrestare la progressione del cheratocono. Il trattamento di cross-linking consiste nell’instillare gocce di riboflavina (vitamina B2) sulla cornea (con o senza epitelio integro) e quindi illuminare il tessuto corneale con la luce ultravioletta (UV-A). L’intervento è indolore ed è eseguito in regime ambulatoriale in anestesia topica (con gocce di collirio).

La tecnica tradizionale di cross-linking corneale necessita della rimozione dell’epitelio ed ha una durata totale di circa 30 minuti. Al termine dell’intervento è applicata una lente a contatto che viene rimossa dopo qualche giorno.

Il cross-linking corneale tradizionale è efficace mediamente nel 70% dei casi ed induce un significativo appiattimento dell’apice del cono dopo un anno dal trattamento.

Cross-linking corneale transepiteliale

Il cross-linking corneale transepiteliale non richiede la rimozione dell’epitelio corneale.

Può essere eseguito manualmente o con l’ausilio della iontoforesi corneale. La iontoforesi è una tecnica che consente la somministrazione della riboflavina in soli cinque minuti.

Il Dr. Marco Lombardo è uno degli sviluppatori della tecnica di cross-linking corneale con iontoforesi e ha una delle maggiori esperienze della tecnica nel mondo.

Domande frequenti sul cross-linking corneale
Per chi è indicato il cross-linking corneale?

L’indicazione chirurgica al cross-linking corneale è rivolta al cheratocono progressivo, con o senza riduzione della vista e con spessore corneale superiore a 370 micrometri.

L’intervento di cross-linking corneale è pericoloso?

Il cross-linking corneale è un intervento sicuro se il paziente viene selezionato in modo corretto e se il trattamento viene eseguito da un oculista esperto.

Che cosa succede dopo l’intervento di cross-linking corneale?

Nei primi giorni successivi all’intervento la vista può essere offuscata e si può avvertire un fastidio oculare accompagnato da lacrimazione. Questi sintomi sono associati alla rimozione dell’epitelio e non esistono per la tecnica di cross-linking con iontoforesi corneale.

E’ importante recarsi ai controlli postoperatori prescritti dall’oculista al fine di monitare l’efficacia del trattamento.

L’intervento di cross-linking risolve i problemi della vista?

Il cross-linking corneale ha lo scopo di arrestare la progressione del cheratocono. La riduzione dell’astigmatismo che si ottiene in alcuni casi consente anche un lieve miglioramento della vista. Il miglioramento della vista è più frequente dopo cross-linking transepiteliale rispetto al cross-linking corneale tradizionale.

L’intervento elimina l’utilizzo di occhiali o lenti a contatto?

L’intervento di cross-linking corneale non è un intervento di correzione della vista. Se si impiegava un occhiale prima dell’intervento, potrà essere reindossato subito dopo. La stessa cosa deve dirsi per le lenti a contatto.